Galleria Susanna Orlando celebra nuovamente l’artista fiorentino Raffaele Bueno con una mostra imperdibile che rinnova il legame speciale con Bueno, nato nel 2011 con la storica mostra “Micromegalico”, curata dall’indimenticabile architetto Adolfo Natalini. A quattordici anni di distanza, sarà un altro architetto, Andrea Ponsi — amico, raffinato osservatore e profondo estimatore — a guidarci nel mondo magico e metafisico di Raffaele. Il titolo giocoso della mostra, “Raffaele è Ganzo”, nasce da un’esclamazione di pura gioia dell’artista stesso, mentre osservava le sue opere sparse nello studio. Raffaele Bueno, nato sulle colline di Fiesole nel 1945, è stato definito da Philippe Daverio “il più influente artista della sua generazione”. Pittore schivo, ma profondo, ha fatto parte del gruppo informale degli “Etruschi”, insieme a figure come Giovanni Ragusa, Sheppard Greig, Frances Lansing, Mattew Spender, Maro Gorky e Roberto Barni – con lo stesso Daverio tra i promotori. Andrea Ponsi nato a Viareggio nel 1949, opera nei campi della progettazione architettonica e urbanistica, del design, della pittura e della scrittura. I suoi progetti di architettura e design sono stati pubblicati su libri e riviste internazionali quali Domus, Casabella, Interni e Wallpaper e oggetto di mostre personali in Italia, Indonesia, Germania, Stati Uniti e Sud America. E’ autore di “Design Elementare”e “la Casa di Rame” dedicati alla sua attività di designer , “L’architettura dell’analogia” e “Disegnare analogie”, sul ruolo del pensiero analogico nella progettazione, e “Florence-a map of perceptions” e “San Francisco – a map of perceptions” sulla percezione dello spazio urbano. E’ stato insegnante di progettazione e disegno all’Università di California-Berkeley, la Syracuse University, l’University of Toronto e l’Istituto Technion in Israele. Dal 2017 è Paul Kea Distinguished professor presso l’University of Maryland e dal 2016 Membro Corrispondente dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze. Leggi tutto
Per l’occasione, saranno esposte numerose opere inedite, molte delle quali non hanno mai lasciato lo studio dell’artista, immerso nel verde dei Bosconi, dove vive e crea da oltre sessant’anni. In galleria si potranno ammirare le sue celebri piccole tavolette, dipinte “sulla punta del pennello” con la lentezza e la dedizione che lo contraddistinguono. Un viaggio artistico che parte dal 1962, con il potente “Nudo di nonna”, e arriva fino ai lavori più recenti. Tra i titoli esposti: “Il fascino discreto della malavita”, “Miù luci della ribalta”, “San Girolamo”, “Raffaele farfalla”, “Oriente/Occidente” e altri capolavori che testimoniano sessant’anni di arte vissuta, pensata e respirata intensamente.
Ma questa non è solo una mostra pittorica. È un vero e proprio ritratto dell’artista nella sua totalità. Accanto alle opere, il pubblico avrà l’opportunità di scoprire oggetti cari, cimeli, memorabilia e dettagli di una quotidianità poetica. Tra questi spiccano il suo “Tirassegno”, le scritte del poeta visivo Lamberto Pignotti, e il leggendario “Grande squalo”, una scultura lunga quasi quattro metri che approderà per la prima volta in galleria.
Questa mostra è un omaggio sincero alla vita, all’opera, all’incanto e alla splendida presenza fanciullesca di Raffaele Bueno, artista amatissimo anche da Philippe Daverio, che ne ha più volte sottolineato la raffinatezza, l’ironia e la contemporaneità senza tempo.
La pittura di Bueno si distingue per un’intensa densità emotiva e simbolica. Le sue opere, spesso di piccole dimensioni, racchiudono mondi vasti: microscopici teatri di umanità, colmi di colori, figure, oggetti e atmosfere. È un artista “controcorrente”, per citare Huysmans: non dipinge per vivere, ma vive per dipingere. La sua produzione è volutamente limitata – ogni lavoro nasce lentamente, nel tempo necessario a fargli prendere forma, respiro e memoria. Le sue scene, spesso bucoliche, evocano la grande villa nella campagna fiorentina dove l’artista ha sempre vissuto, ma nelle sue tele convivono anche paesaggi lontani, frutto dei suoi viaggi: dalla Toscana alla Thailandia, ogni luogo attraversato da Bueno trova espressione in una narrazione pittorica non lineare, fatta di suggestioni e ritorni interiori. Chi guarda le sue opere, entra in dialogo con l’artista, come se potesse seguirne i passi, intuire i pensieri, riconoscere ciò che ha scelto di trattenere dal mondo. Nel corso degli anni, Bueno ha esposto in numerose sedi prestigiose, tra cui la Galleria Susanna Orlando (2003), Palazzo Reale di Milano (2007) la Galleria d’Arte Studio Eclettica (2008) Palazzo Carli (2016), la Srisa Gallery of Contemporary Art (2017)