Paesaggi Contemporanei è un progetto di arte ambientale promosso dal Comune di Radicondoli. Questa iniziativa, che si svolge in parallelo e in modo complementare al festival teatrale dal 12 al 31 luglio, offre performance e installazioni site-specific. La curatela è affidata a Fabio Gori, collezionista e profondo esperto di arte contemporanea, che affianca la direzione del Festival di Massimo Luconi in questa importante sezione.
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Durante queste tre settimane con Paesaggi Contemporanei, i segni dell’arte a Radicondoli si intersecano con lo spettacolo dal vivo, creando un elemento cruciale di incontro e riflessione attraverso un progetto che coinvolge artisti sia emergenti che affermati. In una dimensione dinamica, il progetto rafforza l’idea complessiva di un laboratorio creativo e produttivo al centro dei linguaggi contemporanei, dove l’arte utilizza il paesaggio e il contesto urbanistico non solo come soggetto, ma come materia stessa dell’opera. L’importanza è data alla ricerca estetica, ma soprattutto ai segni dell’uomo, al suo passaggio e alla sua memoria.
Il progetto Paesaggi Contemporanei nasce nel 2021 con l’obiettivo di sviluppare proposte di arte contemporanea di alto profilo, finalizzate a delineare un percorso di segni artistici in relazione alla struttura architettonica e paesaggistica di Radicondoli, con l’intento di arricchire culturalmente il territorio e aumentarne l’attrattiva turistica. Questo investimento nell’arte ambientale, grazie alla cura di Fabio Gori e alla collaborazione con la Fattoria di Celle, ha portato in pochi anni alcuni tra i più prestigiosi e significativi artisti contemporanei a lavorare per Radicondoli.
Programma 2025: Continuità e nuove visioni
Dal 12 luglio, il programma mira a mantenere una continuità di lavoro con gli artisti che hanno già avuto un rapporto con Radicondoli, proponendo nuovi progetti che consolidino la loro presenza. Questa visione di “convivio intellettuale e artistico” è fortemente significativa per l’immagine e la vita culturale di Radicondoli, permettendo di costruire un percorso di arte ambientale fruibile da cittadini e turisti.
Antonello Ghezzi: “Premere per cambiare il mondo”
Nel centro storico, accanto all’entrata del palazzo comunale, sarà installato un campanello luminoso in ottone con la scritta: “Premere per cambiare il mondo”. Come spiegano gli artisti: “Quando l’abbiamo portato per la prima volta in uno spazio pubblico abbiamo potuto osservare le reazioni delle persone. Alcuni, dopo averlo premuto, si guardavano intorno per verificare se per caso fosse successo qualcosa, magari una luce accesa o un suono, altri continuavano a guardare il pulsante senza trovare il coraggio di premerlo temendo chissà quale reazione. A chi chiedeva se c’era stato un cambiamento, rispondevamo, sorridendo, che forse erano cambiati nel decidere di volerlo premere.”
Moussa Traore: “Piroghe”
Come oggetti misteriosamente incagliati, e forse rimasti nelle nostre coscienze, tre scafi in lamiera verranno inseriti all’interno di un boschetto di lecci ai margini del paese. L’opera consiste in tre piroghe realizzate con materiali ferrosi riciclati che l’artista costruirà direttamente a Radicondoli, a seguito di una residenza e di un laboratorio con giovani artisti. Nel lavoro di Moussa Traore, uno dei più significativi artisti senegalesi, si ritrovano gli elementi dello scarto urbano: l’usato, lo spreco e l’inutile che nelle civiltà dell’”altro mondo” vengono recuperati in una continua trasformazione di valore e di uso. Ed ecco che sorgono grandi sculture, oggetti, personaggi poetici in un paesaggio rarefatto, che fino a poco prima era un insignificante ammasso di rottami. Il suo lavoro ha fatto parte di collezioni e mostre importanti in Senegal, Francia e Italia.
Simone Gori: “Il suono del tempo”
Un intervento site-specific all’ingresso di Porta Olla, sulle mura storiche del paese. Sarà un’onda sonora in metallo che riproduce il suono delle campane di Radicondoli e specchia il paesaggio circostante. Simone Gori dal 2012 ha partecipato a numerose mostre in spazi pubblici e privati.
La sua opera Bianco Novecento è entrata a far parte della prestigiosa collezione Maeght a Saint-Paul-de-Vence. Il suo lavoro Il creatore di nuvole nasce sotto il cielo della Fattoria di Celle e qui a Radicondoli è esposto permanentemente. Nel 2021 ha partecipato a “Paesaggi Contemporanei” a Radicondoli e nel 2024 ha esposto al Mudac Museo delle Arti Carrara con la mostra personale Pars Caeli.
Paolo Fabiani: “Pieno di energia!”
Nello spazio espositivo, saranno presentati ritratti e visioni che fanno parte dell’immaginario di Fabiani e che ci trasporteranno in una dimensione onirica e intima. Paolo Fabiani, dal 1990, ha realizzato mostre in gallerie e istituzioni prestigiose. Tra queste, la mostra Maledetti toscani per Fabio Sargentini, curata da Maria Luisa Frisa e Alberto Boatto; ha collaborato con Achille Bonito Oliva alle Orestia di di Gibellina e Luciano Pistoi per la rassegna di arte contemporanea da lui organizzata nel borgo di Volpaia. Negli anni successivi è stato invitato alla XII Quadriennale di Roma, ha realizzato a Siena un’installazione per il Museo Civico e ha partecipato alla mostra BU! al Centro per l’arte contemporanea Palazzo delle Papesse. A Firenze ha preso parte a WI-Working – Insider a cura di Sergio Risaliti. Del 2022 è la sua ultima personale alla galleria ME Vannucci di Pistoia, curata da Pietro Gaglianò.
La Collezione Permanente di Arte Contemporanea a Radicondoli
A Radicondoli, la collezione permanente di arte contemporanea arricchisce vari spazi del borgo con opere di artisti acquisiti in questi ultimi quattro anni:
• Luca Gilli ha inserito negli spazi del Palazzo Comunale una selezione di fotografie. Realizzate durante una residenza a Radicondoli, queste opere sono ispirate al rapporto tra arte e natura, catturando l’essenza del territorio.
• Sempre nel Palazzo Comunale, Paolo Fabiani è intervenuto con un’opera legata al gesto del blu oltremare che si espande sul bianco. Il suo lavoro racconta in modo unico il disordine e il soffio vitale del respiro.
• Vittorio Corsini invita a un’emozione profonda con una scritta luminosa sulle mura del paese: “Nel paesaggio bisogna farsi ciechi”. L’opera suggerisce di abbandonarsi completamente alla percezione, andando oltre la sola vista.
• Il duo artistico Antonello Ghezzi ha lavorato su un’installazione site-specific negli ex lavatoi, un luogo misterioso ed evocativo dove un tempo si intrecciavano le relazioni umane del quotidiano.
• Franco Ionda con “Catturare il riflesso” ha inserito in tre diversi edifici di Radicondoli forme in fusione di alluminio. Queste opere raccontano il suo universo attraverso simboli potenti: stelle decapitate, una raggiera di chiodi pronti alla ricostruzione per un mondo diverso, e teste che possano generare pensieri, restituendo l’uomo alla sfera dell’umano. Inoltre una Maternità composta da tre figure femminili di intensa spiritualità è all’interno della Chiesa di Santa Caterina.
• Claudia Losi, è intervenuta nella particolare struttura urbanistica di Radicondoli, nei chiassini che sono passaggi e linee di congiunzione fra le varie parti del paese, utilizzando l’espressione artistica come riflessione sulle possibili forme del vivente e sulle loro combinazioni e sul rapporto arcano che persiste tra uomini e animali.
• “Preghiera”, una scultura in ferro di Moussa Traore, artista senegalese riconosciuto a livello internazionale per le sue opere realizzate con materiali di scarto, è collocata come “guardiano del paesaggio” nell’agriturismo Le Canterie.